Contratto badante o colf, come fare?

Come dicevamo, il datore di lavoro non funge da sostituto di imposta. Nel lavoro domestico il datore di lavoro è la famiglia presso cui il lavoratore presta servizio e nel caso della badante, spesso è lo stesso soggetto bisognoso di assistenza, sia esso un anziano o un soggetto disabile. Per evitare pesanti sanzioni, in un settore che ancora oggi statisticamente, risulta tra quelli con più alto tasso di lavoro nero, il lavoratore va assunto con regolare contratto. Il CCNL di categoria indica, per le varie tipologie di lavoro domestico, una serie di voci che vanno inserite nel contratto al momento dell’assunzione. Come si fa un contratto di lavoro domestico? La redazione del contratto non è obbligatoria, anche se consigliabile, perché per regolarizzare il lavoratore basta la lettera di assunzione. Al riguardo va sottolineato che le sanzioni previste quando ci si trova di fronte a lavoro nero nel settore, sono tra i 1.500 ed i 12.000 euro, senza considerare che in caso di condanna all’assunzione, il datore di lavoro sarà tenuto a pagare anche gli arretrati dei contributi previdenziali con tutti gli interessi e le altre sanzioni previste. Nel contratto o nella lettera di assunzione, oltre ai dai anagrafici di datore di lavoro e lavoratore (per i quali si allegano i documenti di riconoscimento con i codici fiscali di entrambi), si deve inserire il livello di inquadramento, la retribuzione oraria o giornaliera, la durata del contratto, i riposi, gli orari di lavoro, le mansioni del lavoratore ed il luogo del dove si svolgerà il lavoro. Il contratto o la lettera di assunzione va firmata da entrambe le parti in causa, cioè datore di lavoro e dipendente.

Cosa deve fare il datore di lavoro ?

Il rapporto di lavoro parte dal giorno successivo alla stipula del contratto. Dopo la firma cosa deve fare il datore di lavoro? Il rapporto di lavoro va registrato all’Inps e questo è un adempimento a carico del datore di lavoro. Infatti anche per la badante o la colf, bisogna versare i contributi previdenziali all’Istituto di Previdenza Sociale. Da qualche mese l’Inps ha messo a disposizione sul portale ufficiale dell’Istituto, nell’area “servizi per il cittadino”, il cassetto previdenziale per ilo lavoro domestico al quale si può accedere dopo registrazione ai servizi telematici dell’Istituto. Grazie a questo strumento, le famiglie possono tenere sotto controllo lo stato dei pagamenti dei contributi dovuti, le scadenze in cui pagarli, oltre che modificare i dati del rapporto di lavoro, sempre di comune accordo con il lavoratore. I bollettini per pagare i contributi possono essere scaricati dal portale o vengono spediti a casa del datore di lavoro da parte dell’Inps. Sono i cosiddetti MAV, bollettini ci conto corrente postale già precompilati, compresi gli importi da pagare. I versamenti sono trimestrali e posticipati, con scadenze prefissate il 10 gennaio, il 10 aprile, il 10 luglio ed il 10 ottobre.

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