I rischi derivanti dall’ impiego di lavoratori domestici a nero

I rischi derivanti dall’ impiego di lavoratori domestici a nero

La Direzione generale per l’attività ispettiva del Ministero del lavoro, in ordine dei rischi all’ impiego di lavoratori domestici a nero, ha stabilito una serie di sanzioni, amministrative e civili.

Cosa succede se non si comunica l’assunzione o cessazione all’Inps
(Legge 11 Novembre 1983, n. 683)
Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare all’Inps l’assunzione e anche l’eventuale trasformazione o cessazione del rapporto di lavoro. Se il datore di lavoro omette o ritarda la comunicazione obbligatoria all’Inps, deve pagare una sanzione amministrativa al Centro per l’Impiego che va da 200 a 500 euro per ogni lavoratore.

Non si iscrive il lavoratore all’Inps
(Legge 11 Novembre 1983, n. 683)
Inviando la comunicazione all’INPS all’atto dell’assunzione, il lavoratore viene iscritto all’ente previdenziale.
Se il datore di lavoro non invia la comunicazione obbligatoria di assunzione, il lavoratore non viene iscritto. In questo caso, la Direzione Provinciale del Lavoro può applicare al datore di lavoro una sanzione che va da 1.500 euro a 12.000 euro per ciascun lavoratore “in nero”, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo, cumulabile con le altre sanzioni amministrative e civili previste contro il lavoro nero.

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